Perché è fondamentale un computo metrico prima della ristrutturazione? Lo chiediamo all’architetto

Oggi alla Fin.ap. abbiamo fatto due chiacchiere con l’architetto Andrea Saba, e gli abbiamo chiesto qualche consiglio utile per chi si sta per approcciarsi ad una ristrutturazione.

Aurora, Finap: “Ciao Andrea, benvenuto. Ci vuoi raccontare di più su di te e sulla tua collaborazione con Fin.ap.?”

Architetto Andrea Saba: “Ciao a tutti, sono Andrea Saba, un architetto, e mi occupo principalmente di ristrutturazione in ambito edilizio. La mia collaborazione con Fin.ap. nasce dall’incontro con Marco Marcianò, fondatore della Fin.ap., con il quale condividiamo una grande affinità valoriale. Non è comune trovare un’impresa edile che abbia questa serietà ed è stato naturale quindi instaurare una collaborazione.”

Aurora, Finap: Quali sono gli errori che commettono più spesso le persone che vogliono ristrutturare casa?

Architetto Andrea Saba: “Spesso i committenti hanno le idee poco chiare su quello che vogliono fare. Tendono a partire con un’idea vaga di ristrutturazione. Questo perché a monte vanno a ricercare un preventivo da un’impresa edile senza aver fatto prima dei passaggi fondamentali, che secondo me sono: fare una consulenza con tecnico o un professionista che gli possa dare delle indicazioni su un effettivo progetto di ristrutturazione. E, una volta che si è capito cosa si vuole fare bene e si è anche quantificato, si dovrebbe sviluppare un computo metrico.
Aurora, Finap: Che cosa è un computo metrico?

Architetto Andrea Saba: “Il computo metrico è una sorta di quotazione di tutte quelle che sono le lavorazioni necessarie affinché si realizzi il progetto, che tengono conto oltre che della lavorazione anche della dimensione. Quindi si chiama computo metrico perché si misura effettivamente ogni tipo di lavorazione. Serve quindi un rilievo e poi un progetto.

Aurora, Finap: Ci faresti un esempio dei dati che si inseriscono in un computo?

Architetto Andrea Saba: “Se ci sono delle demolizioni e delle ricostruzioni da fare si andrà a misurare quanti effettivi metri quadri di tramezzo si devono demolire e quanti saranno da ricostruire. Oppure quanti punti acqua si necessitano per i bagni e per la cucina; o ancora che entità deve avere l’impianto elettrico. Questi sono soltanto degli esempi per far capire quanto effettivamente sia importante avere un’idea chiara e misurabile di quello che sono le lavorazioni del progetto quindi della ristrutturazione conseguente della realizzazione.”

Aurora, Finap: Quali sono gli intoppi in cui ci possiamo trovare se non c’è computo metrico?

Architetto Andrea Saba: “Se non si se non si sviluppa questo tipo di passaggio a priori una delle conseguenze può essere la spiacevole incombenza di lavorazioni extra che non si erano preventivate prima e che quindi poi il committente è obbligato a sostenere a livello economico. Fondamentalmente dunque è molto più probabile di uscire fuori dal budget che si era predisposto. Questo proprio perché non avendo previsto e pianificato bene tutte le lavorazioni, e non sapendo quanto vanno a costare, è possibile che se si verifichino queste queste spese che vanno ad influire negativamente su quella che è l’esperienza della ristrutturazione.”

Aurora, Finap: A te è capitato?

Architetto Andrea Saba: “Sì certo, mi è capitato molte volte proprio perché spesso le persone non hanno le idee chiare. Pensano di iniziare il prima possibile senza aver accuratamente pianificato tutti i passaggi, senza aver fatto un cronoprogramma e anche senza aver scelto, mi permetto di dirlo, l’impresa giusta.

Perché ci sono imprese e imprese; quelle che sanno bene come gestire certe situazioni e certe no. Ci sono imprese che sono più professionali e che quindi consigliano loro stesse al cliente di affidarsi ad un professionista per il progetto del computo metrico e far si che il preventivo dell’impresa sia quanto più realistico possibile e non dia sorprese dopo. Ci sono le imprese che invece fanno magari i preventivi dando una una cifra ipotetica di quello che si potrebbe spendere e poi appunto in sede di cantiere si vanno a verificare un sacco di problematiche e di spese extra.

E questo è indice di poca professionalità. Professionalità che invece ho trovato in Fin.ap. che prima di iniziare un lavoro si avvale sempre di un tecnico che pianifica, progetta e misura tutto quello che serve per poter dare un servizio quanto più vicino all’eccellenza.”

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